Intervista: AMEDEO MICONI, un chitarrista speciale che non teme confronti

 

ROCK VIRUS - AMEDEO MICONI

Amedeo Miconi è un chitarrista di grande talento, ha diviso il palco con grandi chitarristi internazionali e questa volta lo fa insieme a tre grandi musicisti internazionali per la prima volta riuniti in un progetto italiano:

JENNIFER BATTEN, (Michael Jackson, Jeff Beck)

MEL COLLINS, (King Crimson, Dire Staits)

JOHN GIBLIN, (Simple Minds, Peter Gabriel)

Amedeo Miconi Inizia a suonare la chitarra all’età di quattordici anni e la sua formazione è completamente autodidatta sino ai vent’anni, quando si iscrive all’università della musica di Roma.

Ha acquisito parecchia esperienza “live” suonando e collaborando con molti gruppi, (sia musica originale che cover band), spaziando tra il Pop, il Pop-Rock, il Rock e l’Hard rock, passando per il Blues fino alla musica Leggera, sia italiana che internazionale.

Ha partecipato a parecchie manifestazioni  programmi tv, quali “La Grande Notte del Lunedì” di Rai2 (gruppo di accompagnamento musicale di Max Tortora, con il quale è tuttora impegnato).

Ha avuto occasione di accompagnare dal vivo, Audio2, Luca Barbarossa, Francesca Alotta, Sergio Caputo, Stefano Di Battista, Max Giusti

Ha fatto parte per due anni dello staff del “Tour Music Fest”, festival internazionale della musica emergente, come docente degli stage professionali di “Tecniche e Stili chitarristici” rivolti agli iscritti alla gara, in collaborazione con Giampaolo Rosselli, Franco Fasano, Luca Pitteri, Mogol, e come chitarrista della house band del festival.

Ha lavorato in qualità di turnista per diversi anni presso lo studio/edizioni musicali GIA.DA.MA.STER di Roma, nella realizzazione di diverse produzioni discografiche, tra cui il musical “San Francesco” di Ermanno Croce, brani per l’album di Monsignor Milingo e la realizzazione di un album a proprio nome, (Background Guitars), con David Scillia (Batteria), e Alberto Caneva, (Basso).

Collabora da diversi anni con la Rai, quasi sempre insieme a Stefano Maggio (Keyboard player, Producer, Vocal coach, Singer…), alla realizzazione di sottofondi musicali per programmi televisivi e radiofonici, come: “Cominciamo bene”, “La vita in diretta”, “Alle falde del Kilimangiaro”, “Geo & Geo”, “Uno mattina”, “A sua immagine”, “Pianeta dimenticato” e alla realizzazione di sottofondi musicali e sigle per i dvd allegati alla Gazzetta dello Sport.

Sempre per la Rai, realizza con Stefano Maggio e Filippo Manni, la colonna sonora per il film “Deadly kitesurf” del regista Antonio De Feo.

Da qualche anno collabora con la Pop Virus Publishing (Monaco), per la realizzazione di sottofondi musicali per le reti televisive tedesche.

Da alcuni anni è impegnato nell’insegnamento presso alcune scuole di musica Roma e nel Lazio.

Nel 2016 realizza l’album strumentale “Rockvirus” per Videoradio. Il disco vanta la presenza di ospiti internazionali illustri, quali Jennifer Batten, (Michael Jackson, Jeff Beck, ecc…), Mel Collins, (King Crimson, Dire Straits, Alan Parsons Project, ecc…), John Giblin, (Simple Minds, Peter Gabriel, Phil Collins, ecc…), e musicisti italiani che lavorano spesso al fianco di grandi artisti nazionali ed internazionali, come Salvatore Scorrano, (Steve Phillips, Dire straits, Loretta Goggi, ecc), Gigi Zito, (Nada, Gianni Bella, ecc…) e Salvatore Leggieri, (Renato Carosone, Lucio Dalla, Max Giusti, ecc…), alle batterie, Mario Guarini, (Claudio Baglioni, Samuele Bersani, Gino Paoli, ecc…) al basso, Primiano Di Biase, (Dire Straits, Neri Marcoré, Richard Bennet, ecc…) alle tastiere, al piano alle riprese del suono, Stefano Maggio, (Popstars, Jennifer, Kirchheim, ecc,,,), alle tastiere e al programming.

Abbiamo parlato dei suoi inizi nella musica, della sua partecipazione a diversi programmi tv, dei suoi concerti, delle sue collaborazioni, del suo recente album “Rockvirus”. Adesso è arrivato il momento di parlare direttamente con lui: Amedeo Miconi

D: Inizierei subito con il chiederti chi o cosa ti ha dato l’ispirazione per diventare chitarrista?

R: Ho iniziato ad ascoltare musica molto presto e uno dei brani che amo da sempre è Hotel California degli Eagles. Il pezzo è meraviglioso e ogni volta che riuscivo a vedere il video in qualche televisione privata, rimanevo folgorato quando arrivava il momento del solo finale, eseguito magistralmente da Joe Walsh e Don Felder. Vedere quelle chitarre mi ipnotizzava e questo credo che sia uno dei primi e tanti episodi che mi hanno fatto innamorare di questo strumento.

D: Quali sono i chitarristi che ti hanno più influenzato?

R: Ce ne sono davvero tantissimi! Direi, per citarne solo alcuni, Mark Knopfler, David Gilmour, Andy Summers, Jimi Hendrix, Jeff Beck, Van Halen e tra gli italiani, Dodi Battaglia, Ricky Portera, Andrea Braido, Maurizio Solieri, anche qui citandone solo una minima parte

D: Ricordi qualche aneddoto divertente accaduto durante un concerto?

R: Ricordo un concerto di tanti anni fa, in cui il cantante, prima di cominciare a suonare, disse a me e al bassista di essere più coreografici sul palco. A metà serata, dopo uno sguardo d’intesa tra me ed il bassista, facemmo un sandwich in volo con il cantante stretto tra di noi, che rimase un po’ dolorante. Ma la cosa più grave, fu che saltando, staccammo i nostri jack dagli amplificatori, lasciando suonare da soli la batteria e la tastiera per qualche istante. Lì per lì non fu così divertente, ma negli anni è diventato motivo di grasse risate.

D: Secondo te un musicista moderno deve essere anche un po’ “imprenditore”, avere orizzonti più vasti del semplice “vendere dischi”? Quanto è importante utilizzare al meglio internet per coinvolgere al meglio il proprio pubblico?

R: I tempi sono molto cambiati e penso che oggi sia necessario utilizzare al meglio le nuove tecnologie per promuovere la propria musica. Ovviamente è un lavoro piuttosto impegnativo, però sicuramente dà i suoi frutti.

D: A proposito, che ne pensi della pirateria musicale?

R: Qualche tempo fa ho ascoltato due ragazze parlare tra loro che sostenevano con una certa convinzione: “la musica dovrebbe essere sempre gratis!!”. La cosa mi ha fatto riflettere su tutto il processo di lavorazione di un disco ed i relativi sforzi in termini fisici ed economici, dalla composizione, al deposito Siae, agli arrangiamenti, alla scelta dei musicisti, allo studio di registrazione, alle ore interminabili di missaggio, prendendo decisioni importanti che non possono più essere modificate, al mastering, alla stampa e alla distribuzione, e mi sono venuti i brividi!! Perché oggi è molto semplice procurarsi musica senza pagarla e non si pensa a quanto lavoro ci sia dietro e a quante persone ne siano coinvolte. Oggi sono disponibili i mezzi per acquistare, con cifre modeste, i singoli brani. Ma anche l’acquisto di un album completo può essere non esoso, senza il bisogno di ricorrere alla pirateria.

D: Nel 2016 realizzi l’album strumentale “Rockvirus” per Videoradio, il quale conta della presenza di ospiti come JENNIFER BATTEN, MEL COLLINS, JOHN GIBLIN. Raccontaci questa esperienza.

R: Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Beppe Aleo di Videoradio per il suo dinamico supporto. Il disco ha avuto una gestazione molto lunga e faticosa e vanta la presenza di nomi internazionali quali Jennifer Batten, chitarrista al fianco di Michael Jackson, Jeff Beck, ecc, Mel Collins, sax e flauto di gruppi come King Krimson, Dire Straits, e via dicendo e John Giblin, bassista, tra gli altri, dei Simple MInds, Peter Gabriel e Phil Collins. Sono stato onorato di avere musicisti di questo spessore. Ho subito notato la loro semplicità ed umiltà nel mettersi a disposizione dei brani da eseguire, apportando una notevole qualità al prodotto. Il resto della line-up non è da meno, avendo avuto il privilegio di coinvolgere musicisti/amici impegnati da molti anni con artisti nazionali ed internazionali: Primiano Di Biase, tastiere, programmazione, ripresa del suono, Salvatore Scorrano, Gigi Zito, Salvatore Leggieri, batteria, Mario Guarini, basso e Stefano Maggio, Tastiere e programmazione.

D: A proposito del confronto con grandi artisti italiani e internazionali. Quanto ritieni sia importante il confronto?

R. Il confronto è sempre molto importante, aiuta a crescere e a mantenersi mentalmente aperti. Nel caso poi dei grandi musicisti di cui parlavamo poco fa, ricevi delle lezioni sia a livello musicale che a livello umano.

D: cosa consiglieresti a un giovane musicista che voglia cominciare una carriera?

R. Di suonare il più possibile, soprattutto dal vivo, di continuare a studiare ma anche di ascoltare tantissima musica, possibilmente di ogni genere musicale e di prodursi una demo con i propri brani da sottoporre all’attenzione di produttori, studi di registrazione, locali e via dicendo.

D: hai qualche altro progetto in serbo che vuoi anticiparci?

R: Il prossimo anno vorrei portare in giro Rockvirus dal vivo con la mia band e scrivere del nuovo materiale. Sto anche pensando da tempo ad un progetto più acustico in cui mi piacerebbe riuscire a coinvolgere, almeno in qualche brano, uno dei mie gruppi preferiti di sempre, gli Inti Illimani.

Grazie Amedeo, se vuoi ti lasciamo po’ di spazio per dire quello che vuoi.

Grazie a te!

Tornando al discorso dell’acquisto dei cd originali, volevo parlare di una pratica che ormai non è più così diffusa e che è iniziata all’epoca del vinile. Una delle cose belle del comprare un disco è sempre stata quella di poterne leggere il booklet, il libretto all’interno della confezione. Lì è possibile leggere i nomi dei musicisti che ci hanno suonato, dove è stato registrato e da chi, chi lo ha prodotto e così via. Può sembrare un futile ricordo nostalgico, ma in questo modo ho conosciuto tantissimi musicisti che ho ritrovato in altre produzioni. Non ultimi, gli ospiti che ho coinvolto nel mio album, avendo letto i loro nomi negli album dei miei artisti preferiti. A chi non lo avesse mai fatto, consiglio almeno una volta di comprare un disco e di leggere tutto il booklet, almeno per curiosità, soprattutto se si suona uno strumento.

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