What Are The Odds il nuovo singolo di MattO

“Le idee migliori non vengono dalla ragione ma da una lucida, visionaria follia” recitava Erasmo da Rotterdam e, per poter essere un paroliere, un musicista e un produttore contemporaneamente, a un uomo come MattO le idee non potevano e non possono mancare, così come un pizzico di follia.
Lui, uomo che per una vita ha sempre scritto canzoni per altri, che non ha mai risparmiato la sua fantasia e la sua creatività, alla soglia degli 11 lustri di vita, si è reso conto che sarebbe stato bello provare a scrivere canzoni per sé stesso. Raccontarsi, esprimere i propri sentimenti, trasferirli in musica e testi e, come se non bastasse, cantarli avrebbe significato esibirsi anche in prima persona. La maturità e la voglia di mettersi in gioco e re-inventarsi è una sfida che MattO ha accettato, consapevole del salto nel vuoto che avrebbe compiuto certo che, al di là dell’eventuale successo, avrebbe vinto comunque.
Con l’aiuto del suo “sounding board”, Jon Leidersdorff – che non solo si è occupato di arrangiare i suoi brani ma li ha anche prodotti – MattO ha scelto di registrare il suo primo disco negli studi di Lakehouse Music in Asbury Park nel New Jersey, centro della musica e meta di artisti del calibro di Bruce Springsteen, Bonjovi, South Side Johnny e  Stevie van Zandt ma anche di tanti nuovi giovani talenti. E proprio a quei “giovani talenti” MattO ha rivolto un particolare ringraziamento per aver collaborato alla realizzazione del suo primo album e per averlo ispirato e condotto verso nuove sonorità.
Nell’album di MattO, dedicato a un pubblico eterogeno, si possono percepire suoni e arie che raccontano la vita dell’artista. La passione di questo grande artista per la musica americana e per il rock, i suoi viaggi in giro per il mondo alla ricerca di nuove esperienze di vita, di nuove sonorità e nuove culture sono tutti elementi riscontrabili nei brani all’interno del suo primo Lp.
Non a caso, lo stesso MattO dichiara: “le canzoni mi hanno sempre accompagnato nel corso della vita, mi hanno aiutato e mi hanno sempre insegnato qualcosa, mi hanno formato e mi hanno permesso di confrontarmi con altre culture, con diverse generazioni. Insomma, le canzoni mi hanno permesso di crescere”.
La frase pronunciata da Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish”, a MattO, calza a pennello. La scelta azzardata di re-inventarsi a 55 anni, scelta non convenzionale che tanti artisti del suo calibro potrebbero giudicare sbagliata o assurda,  la volontà di mettersi in gioco per imparare ancora è, per questo paroliere, musicista e produttore, un monito a non perdere la curiosità. E’ il segnale della sua ambizione di voler cambiare il corso della sua vita con un pizzico di sana follia. Folle infatti,  e non a caso, è anche la scelta del suo nome d’arte, nato diversi anni fa sulle piste da sci canadesi.
MattO non ha un “vero sogno” per il suo futuro ma una forte determinazione: continuare a scrivere bei brani che possano piacere sia al pubblico adulto che alle nuove generazioni. “Oggi non conta tanto l’obiettivo” afferma l’artista “ma piuttosto la strada per arrivarci. Non sogno di diventare una rock star, mi piace la mia vita privata e non amo essere il centro dell’attenzione ma, se il cammino intrapreso prevede la mia esposizione mediatica, un contatto più stretto con il pubblico e una critica più diretta e forse feroce… bene, sono pronto!”
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