Esce oggi il videoclip del brano “The Mist”, secondo estratto da “Join the Coordinator”, album di esordio

Al the Coordinator FOTO orizzontale (1)(2)

Esce oggi il videoclip del brano “The Mist”, secondo estratto da “Join the Coordinator”, album di esordio di Al The Coordinator (nome d’arte del cantautore Aldo D’Orrico), prodotto dallo stesso Al The Coordinator, Gas Vintage Records e La Lumaca Dischi con distribuzione Goodfellas: un itinerario di dieci tracce che racconta le storie di personaggi diversi tra loro, in un’atmosfera chiaramente riconducibile alla tradizione folk di derivazione anglosassone e americana. Ecco il link del videoclip:

Così Al The Coordinator racconta “The Mist”: Una nebbia fatta di ricordi, emozioni, passioni, momenti. Dentro, la campanella di una scuola, il fischio del treno nella confusione di una stazione. I binari che scorrono veloci sotto i piedi diventano scale fatte di corsa, poi asfalto. Migliaia di piedi attorno, l’aria di una manifestazione in piazza. Sono gli anni ’70, o i ’90, non ricordo. La mano di una ragazza. Rimarrai con me? Ti seguirò. Una nebbia fatta di ricordi nel bosco che attraversi solo da tempo. E non sai se vuoi che rimanga con te o si dissolva nel vento”.

 

Fabrizio Nucci e Nicola Rovito, registi del videoclip: “Una donna in trepidante attesa. Un uomo sul suo pick-up percorre lunghi viali di montagna. Si incontrano, discutono, proseguono insieme i loro cammini. Immersi nella natura e accompagnati da suggestioni folk. Il loro è un mondo di apparenze, di sofferenze, di diffidenze: è il mondo di oggi. Ma guardando al di là delle barriere, oltre la nebbia che offusca le verità della vita, vince l’amore”.

 

Al The Coordinator è profondamente immerso nella cultura musicale odierna, ma ha scelto, per questo suo lavoro, un arrangiamento che rimanda alla cultura country, con variazioni bluegrass e uno skyline old time. L’album, registrato al Gas Vintage Studio di Roma e missato al KAYA Studio di Cosenza, vuole fare immergere l’ascoltatore in una dimensione fatta di montagne, di boschi e di una ritrovata, salubre, solitudine. La città rimane accanto, vicina, non viene vista come un posto dal quale fuggire, ma come luogo da ridisegnare. In questa cornice trovano la giusta collocazione strumenti come la chitarra acustica, il banjo, il mandolino –  suonati da Aldo D’Orrico – la pedal steel guitar e il mandolino (Alessandro Valle), il basso (Sante Rutigliano), il fiddle (Andrea Ruggiero) e strumenti di stampo più moderno come l’organo Hammond e il piano Wurlitzer (Leo Pari).

Il percorso d’ascolto dei brani, scritti da Aldo D’Orrico (eccetto i tradizionali “Salt Creek”,  “Work on a building” e “Girl From The North Country” di Bob Dylan) parte con il racconto di momenti di smarrimento e prese di coscienza, come accade in “The Shepherd’s Walk” e in “Golden (Or Life On Your Own)”, ma anche di amore, ricordi ed emozioni (“Erwin Last Passion” e “The Mist”). Emozioni che bussano al cuore e che rispondono all’urgenza di comporre canzoni in “Pickin’ On My Heart”. Da sfondo alle altre tracce, “Salt Creek”, un omaggio, come “Working On A Building”, alla tradizione americana old time e bluegrass con la prima, e gospel con la seconda. La solitudine di “Really Cares About”, apre la strada alla versione di Al The Coordinator di “Girl From The North Country”, uno dei grandi classici di Bob Dylan. Il disco chiude con le preghiere di un cacciatore, “The Hunter’s Prayer”(presente nella compilation Calabrians CityRockers vol.1), ossessionato dalle voci che lo inseguono.

Tracklist: “The Shepherd’s Walk”, “Golden (Or Life On Your Own)”, “Erwin Last Passion”, “The Mist”, “Pickin’ On My Heart”, “Salt Creek”, “Really Cares About”, “Girl From The North Country”, “Working On A Building”, “The Hunter’s Prayer”.

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