“Ho sempre sognato di viaggiare con la musica”, intervista con Fabio Cancellara Gómez

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In questa intervista il cantautore italo-spagnolo Fabio Cancellara Gómez ci racconta i suoi inizi, i sogni che lo accompagnano fin da bambino, bambino che non ha mai smesso di crederci e che ora è diventato un uomo, pronto a compiere le sfide, pronto a correre il rischio. Che per primo crede in quello che sta facendo e non ha paura di questo mare immenso, dopo tutto ha già affrontato le onde più alte!

INTERVISTA CON FABIO CANCELLARA GOMEZ

 

A che età hai iniziato ad approcciarti al mondo della musica?

Avevo 4/5 anni quando in casa si ascoltavano i vinili di vario genere internazionale e i cantautori da Jimmy Hendrix a Bob Marley da Lucio Battisti a Carole King e mio padre suonava la batteria facendomi tenere qualche ritmica sulle sue ginocchia.

 

Hai avuto l’opportunità di viaggiare molto. Questi viaggi quanto hanno influenzato la tua visione sulla musica?

Si ho viaggiato molto all’inizio alla vecchia maniera non avendo le capacità economiche in autostop: questo mi ha permesso di vedere la realtà da vicino e di forgiare piano piano il carattere e la visione del mondo nel suo complesso fatto di relativismo puro. La musica poi sorge spontanea.

Con quali generi musicali ti identifichi? Quali generi ti ispirano di più?

Non c’è un genere specifico, la musica, cerco di ascoltarla tutta: mi ricordo ancora con i CD audio quando andavo al City Disc di Lugano e prendevo la mia pignatta di artisti più o meno conosciuti e li ascoltavo in cassa. La musica va scoperta perché ciò che ci emoziona di più non sta nelle top 20 che tutti ormai ascoltano per imposizione nelle radio più importanti.

 

Questo 20 febbraio sarai in Sicilia come ospite della trasmissione “Meraviglioso”, per promuovere il tuo album “Niente è impossibile”. Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Sicuramente sarà un’esperienza magica, ho sempre sognato di viaggiare con la musica, ora arrivo in Sicilia a questo “Meraviglioso” programma e ho voglia di emozionarmi e godermi questa kermesse, per questo ringrazio il suo padrone di casa Salvo De Rosa.

 

Quale messaggio vuoi trasmettere con questo album “Niente è impossibile”?

Viviamo in un mondo inequivocabilmente scomodo, troppo veloce per un tempo di reazione, nel mio piccolo cerco di ascoltare il cuore che batte forte per i miei valori: il rispetto su ogni cosa è lui che mi indica cosa è bene e cosa è male é lui che mi suggerisce che tutto potrebbe cambiare in un attimo basta volerlo intensamente a volte per farlo bisogna rischiare, osare!

 

Quanto credi sia importante il feeling quando si deve collaborare insieme ad altri talenti?

Bella domanda! Te ne accorgi innanzi tutto con i produttori, gli arrangiatori, i musicisti e i collaboratori personali: ci deve essere tanta chimica e soprattutto un progetto comune concreto, amo le favole che poi vengono raccontate in un album come il mio o su un palco davanti al pubblico e non dimenticate chissà dove. Non amo perdere il mio tempo o investirlo su cose che non emozionano: non si deve fare tutto ma ciò che ci sta bene in cui ci identifichiamo evitando di camminare su un pavimento di vetri rotti a piedi nudi.

 

Secondo te con il talento si nasce o si diventa?

Non saprei rispondere a questa domanda io credo che ci sono talenti nascosti che poi le circostanze, il contesto sociale li portano alla luce. Attenzione talento a tutti i livelli di pubblico potrebbero essere 2 persone o 100 mila, certo che in quest’ultimo ci sono una grande dose di coraggio e di carattere, ma non tutti hanno la fortuna e le capacità economiche per farlo. Bisogna avere prima di tutto un grande produttore esecutivo che investa seriamente su di noi senza badare a spese, se quest’ultimo non investe per paura o non ha la capacità di farlo la vedo dura, con le conoscenze si arriva fino ad un certo punto. È vero però che un grande spettacolo non lo fa la scenografia da milioni, ma lo fai tu con il tuo carisma coinvolgendo chi ti gira intorno ad ogni livello!

 

Di origini italo-spagnolo. In futuro ci proporrai qualcosa anche in spagnolo?

Avevo già in mente di farlo per questo album all’attivo c’è già un brano “Adesso” che nella versione iberica di intitola “Ahora” adattato dalla grande Mila Ortiz, spero di registrarlo presto. Per il resto si mi piacerebbe fare un album internazionale che includesse le mie lingue materne spagnolo, italiano e perché no anche in inglese.

 

Ti lascio qualche riga per condividere con noi un tuo pensiero, un messaggio che vuoi lasciare per chi ti segue e crede in te.

Sento di andare avanti accada quel che accada, d’altra parte sono sempre stato pronto ad affrontare le onde più alte. Non ho paura di questo mare e di niente adesso: in qualche modo ce la farò, basta con lo scetticismo non ne ho bisogno!

Ho bisogno di tanto sostegno e di persone che credano fortemente nel mio essere artista e nelle mie canzoni che a volte escono fuori dallo spartito per dirti quanto sia dura. Vada come vada avrò dato il massimo: il tutto per tutto.

Grazie a chi mi sostiene a prescindere!

 

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